Informativa rischi

L'investimento in quote di capitale in start-up presenta caratteristiche particolari e rischi economici più elevati rispetto agli investimenti tradizionali.
Innanzitutto, ad esempio per le start up, come dice il nome stesso, sono un aziende nuove, che non hanno storia, e non hanno risultati da presentare.
Il tuo finanziamento pertanto, così come anche negli investimenti in una PMI, è direttamente correlato all’idea ed al progetto che la Società vorrà realizzare grazie al tuo contributo.
La decisione se investire oppure no, pertanto, non si basa, come tradizionalmente avviene, su elementi economici e razionali ma, inevitabilmente, sul nostro modo di apprezzare il progetto che ci viene presentato.
A questi si aggiunge il rischio di truffa tipico di tutte le transazioni effettuate on-line.
Di seguito si riassumono gli elementi principali dei rischi a cui l’investimento è esposto.

 

Il rischio di perdita del capitale

La sottoscrizione di strumenti di capitale è tra investimenti più rischiosi, perché acquistando "titoli di capitale" si diventa soci della società e si partecipa quindi per intero al rischio economico che caratterizza tutte le iniziative imprenditoriali. In altre parole si corre il rischio di perdere per intero il capitale investito.
E' opportuno pertanto investire solo le somme per le quali riteniamo di poter sostenere la totale perdita.

 

Mancanza (iniziale) di dividendi

Correlato al rischio di perdita del capitale, invece, vi è la mancata remunerazione del rischio, attraverso la distribuzione di dividendi. Infatti, il "Decreto crescita bis" ha posto il divieto di distribuzione di utili (per tutto il periodo in cui la società emittente possiede i requisiti di start-up innovativa, e cioè per un massimo di 4 anni dalla iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese). Gli eventuali utili saranno quindi necessariamente reinvestiti nella società accrescendo il valore della partecipazione nel caso in cui la start-up consegua risultati positivi nel tempo. Chi investe in start-up potrà però beneficiare di un trattamento fiscale di favore.

 

Il rischio di illiquidità

La liquidità di uno strumento finanziario consiste in generale nella sua capacità a trasformarsi prontamente in moneta senza perdita di valore. Essa dipende in primo luogo dall'esistenza di un mercato in cui il titolo può essere trattato e dalle caratteristiche di questo mercato.
Trattandosi pertanto di strumenti finanziari non negoziati sui "mercati organizzati" (ad esempio, la Borsa Italiana) può risultare difficoltoso o impossibile liquidarli o comprenderne il valore effettivo: questi strumenti finanziari sono pertanto "illiquidi". In altre parole è difficile venderli in tempi rapidi e a un prezzo che rispecchi effettivamente il loro valore.
Pertanto, chi compra tali strumenti deve essere consapevole del fatto che, accanto al rischio di perdita dell'intero capitale investito, vi è anche il rischio di "illiquidità" collegato sia al divieto per un primo periodo di essere scambiati su mercati organizzati. Resta ferma la possibilità di effettuare la compravendita fra privati, nel rispetto delle norme stabilite per i singoli casi, sostenendo i relativi costi.

 

Rischio truffe

La diffusione dell'utilizzo di internet per le transazioni commerciali ha aumentato il rischio di incappare in iniziative illecite o in vere e proprie truffe. Se riceviamo una proposta di investimento via e-mail, o se vogliamo aderire ad un'offerta per sottoscrivere o acquistare prodotti finanziari su un sito internet, è bene fare qualche verifica sull’attendibilità del portale su cui si investe.

Per ogni ulteriore informazione si può fare riferimento al sito CONSOB.